Lo "Start" al Futurismo















È passato un secolo da quando Filippo Tommaso Marinetti, nel febbraio 1909, pubblicò il “Manifesto Futurista” Egli, con la sua opera comunicativa, funse da cerniera, da snodo, da detonatore tra la cultura ottocentesca e il nuovo deflagrante movimento avanguardista, movimento questo che segnò il nuovo corso dell'arte italiana dando vita al Futurismo. Altri artisti, quali Umberto Boccioni,Antonio Sant'Elia, Carlo Carrà, Luigi Russolo, Giacomo Balla e Gino Severini sostennero questa corrente caratterizzata da uno spirito eversivo, firmando ulteriori manifesti relativi alle diverse arti. Grazie alla sua espressività e rappresentatività, il Futurismo venne ritenuto il più innovativo del 1900 e rapidamente si diffuse in Europa. Questa corrente si contrapponeva alla cultura tradizionale e lanciava la sfida per un rinnovamento radicale delle arti, della vita sociale e della politica. Il nodo centrale era la rappresentazione del movimento, della dinamicità sempre contemporanea e spesso legata a situazioni ed ambienti urbani. La volontà, forse utopistica, di ridisegnare l'intero ambito dell'esperienza umana, in una chiave inedita, introduceva nell'arte il nuovo concetto della modernità. Si riteneva indispensabile tale mutamento in quanto la realtà della civiltà industriale esigeva nuovi tempi d'azione e compiti, determinati questi dal progresso e dalle macchine.


http://it.wikipedia.org/wiki/Futurismo
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Pubblicato da Diego Cucuzzella